Oltre 250 persone Porte Aperte CRS - Centro di Ricerche Sismologiche di OGS

Oltre 250 persone Porte Aperte CRS - Centro di Ricerche Sismologiche di OGS

Una giornata in cui il pubblico ha scoperto come OGS studia i terremoti e contribuisce alla sicurezza del nostro territorio

sabato 18 ottobre 2014

 

Oltre 250 cittadini, numerose autorità e Istituzioni (tra cui l'Onorevole Serena Pellegrino, il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop, il Viceprefetto Aggiunto della Prefettura di Udine Giovanni Maria Leo, il Ten. Colonnello Pietro Spezzacatene del Comando Regionale dell'Esercito, il Rettore dell'Università di Udine Felice Alberto De Toni) tutti attenti e interessati a scoprire i terremoti, fenomeni naturali che se compresi e affrontati correttamente risultano meno pericolosi per l'uomo.

Questo è stato il Porte Aperte CRS - Centro di Ricerche Sismologiche di OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, che si è svolto oggi sabato 18 ottobre 2014, nella sede di via Treviso 55 a Udine (laterale di Viale Palmanova). Il porte aperte si è svolto durante la “Settimana del Pianeta Terra” (12-19 ottobre 2014), appuntamento nazionale biennale per diffondere tra il grande pubblico la cultura geologica, il rispetto per l’ambiente e la cura per il territorio.

Un “open day” in cui i sismologi e tecnici del Centro hanno illustrato i processi che generano i terremoti, i sistemi con i quali vengono misurati, le conoscenze acquisite in quasi quarant'anni di studio e alcuni elementi essenziali per contribuire all’educazione al rischio sismico e diffondere le buone pratiche di sicurezza.

Al centro delle spiegazioni, la Rete Sismometrica del Friuli Venezia Giulia, gestita dal CRS, sistema con cui viene monitorata la sismicità del nostro territorio. Il suo primo nucleo, composto da 7 stazioni, fu installato il 6 maggio 1977 nell'area epicentrale del terremoto del Friuli. Nel tempo la rete è si è estesa all'intera Italia nord-orientale e, tramite lo scambio dati con le reti nazionali di Italia, Austria, Slovenia e Svizzera, contribuisce al monitoraggio sismico del settore alpino sud-orientale. Dal 2002 la rete sismometrica è affiancata da una rete geodetica basata su ricevitori GPS che permette di osservare le deformazioni lente della crosta terrestre, evidenziando lo scontro tra placche che è all'origine dello sviluppo del sistema alpino e causa prima dei terremoti.

 

18 ottobre 2014

 

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